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Impara l’analisi fondamentale con MAC Trader!

La scorsa settimana abbiamo dato il via ad una nuova rubrica sul nostro sito: si tratta di una serie di pillole sul mondo dell’Analisi Fondamentale che di tanto in tanto verranno pubblicate gratuitamente a beneficio di tutti.

Nello spirito di condivisione che da sempre caratterizza MAC Trader, la rubrica è curata da Marco Brecciaroli, nostro collaboratore e membro del servizio Premium.

Speriamo che le pillole didattiche presentate in questa rubrica possano essere di grande aiuto per chiunque voglia imparare l’analisi fondamentale delle aziende e interpretare in autonomia le analisi che pubblicheremo in futuro!

Continuiamo oggi parlando dei modelli finanziari quantitativi utilizzati per valutare le aziende: questi strumenti sono decisamente utili per avere un’idea, seppur teorica e non sempre precisa, del “fair price” (prezzo equo) adatto per un’azienda.

Il Dividend Discount Model

A differenza del DCF model, l’input in questo caso è predefinito e si tratta del dividendo staccato dalla società.

Pertanto i fondamenti teorici possono essere riassunti come segue: si assume che il valore di un asset sia la ​somma degli introiti da dividendo futuri​, scontati per il presente (present value).
Pertanto anche in questo caso utilizzeremo un tasso di sconto appropriato; tuttavia questo verrà calcolato con precise formule.

Infatti la formula del DDM è la seguente:

Valore per azione = EDPS/ (CCE – DGR).

Dove EDPS rappresenta il dividendo atteso per azione (expected dividend per share), il ​CCE è il costo del capitale (calcolato usando il CAPM, capital asset pricing model) e ​DGR è la crescita attesa del dividendo negli anni futuri (Dividend Growth Rate).

Vediamo come si può ricavare questi dati:

  • Il dividendo atteso può essere semplicemente quello dell’anno passato,oppure quello atteso dagli analisti;
  • Il CCE o COE (cost of equity) si calcola con la seguente formula:
    COE = ​COE (cost of equity) = Rf – [ β(Rm-Rf)]
    dove ​Rf ​è il tasso di interesse privo di rischio (titolo di stato), β è il beta dell’azione e ​Rm​ è il tasso di interesse generato dal mercato di riferimento.
  • Infine, la crescita attesa del dividendo può, come nel caso del dividendo atteso, prendere come riferimento quella passata o basarsi sui dati degli analisti.
Esempio pratico

Come si può notare nell’esempio vengono poste le assunzioni necessarie e vengono considerati, proprio come nel DCF model, due distinti periodi.
La sola differenza tra questi periodi è nei differenti tassi di sconto, che ​possono essere ridotti​ per avere un approccio più conservativo.

Infine, si sommano i differenti risultati ottenuti per i due periodi, trovando il valore intrinseco delle azioni analizzate.

Conclusioni

Per concludere, il Dividend Discount Model basa i suoi risultati sui dividendi staccati dalla società analizzata, per il resto le assunzioni e i fondamenti teorici sono identici a quelli del DCF model.
Può essere quindi molto utile per valutare azioni che staccano corposi dividendi oppure lo fanno in modo particolarmente costante e sostenibile.

Infine può anche essere considerata una valida alternativa ad DCF model, i cui risultati possono essere validati utilizzando questo modello.

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