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Settimana negativa per i listini azionari, sia per le parole da falco di Powell che per il fallimento della banca californiana Silicon Valley Bank, che riporta alla mente gli spettri del 2008 e del caso Lehman. Aggiungiamo anche la chiusura della Silvergate Bank,  la piu grande banca crypto-friendly , ed ecco che ci potremmo trovare in una tempesta perfetta. I Mercati che sin qui avevano corso in questo inizio 2023, forse troppo secondo alcuni, hanno approfittato per prendere profitto e lasciare aperta la domanda : fine corsa o semplice pausa a riprendere fiato ? Rimane sempre la doppia velocità tra i due lati dell’oceano con i listini europei che recitano ancora la parte del leone e che rimangono graficamente interessanti, diversa la musica a Wall Street dove invece le prime rilevazioni negative dal mondo del lavoro scaldano poco i listini che oramai temono una fase recessiva dopo le minacciose parole di Powell. Peraltro alla FED pare stiano prendendo in considerazione anche un taglio da 25 punti base per fino anno, lasciando veramente disorientati gli investitori. A riguardo segnaliamo una interessante discussione in corso sul nostro canale telegram MAC Trader Cafè sulla questione hard o soft landing e se la FED, dopo essersi mossa in colpevole ritardo, non stia correttamente valutando la situazione attuale proseguendo nei rialzi senza lasciare del tempo alle loro misure per rendersi efficaci.

Nella prossima ottava avremo sia la riunione della FED che della BCE, con la seconda che ha già reso noto che alzerà i tassi di 50 punti base, mentre dalle ultime dichiarazioni di Powell si evince che non abbiano ancora deciso e che si sarebbero attesi i dati del lavoro. Orbene il tasso di disoccupazione USA è uscito sopra le attese, basterà questo dato assieme alle richieste di disoccupazione salite anche esse sopra le attese a mantenere la FED nel rialzo dei 25 punti base ? Se cosi fosse i Mercati potrebbero riprendersi dallo “schiaffo” delle parole minacciose pronunciate in commissione banca del Senato da Powell, altrimenti ad un rialzo da 50 punti base i Mercati potrebbero optare per cedere le armi di fronte all’ostinazione della FED a raffreddare l’economia americana.

Interessante anche la situazione in europa dove la BCE stà seguendo le orme della FED benchè l’inflazione europea sia di natura diversa di quella presente in USA e corre il rischio di far peggiorare il malato con la cura sbagliata. Vero che al momento i listini europei paiono tenere meglio, ma con una guerra in corso sull proprio territorio commettere un errore di valutazione sarebbe molto grave.

Quarta candela consecutiva che il FTSE-MIB (-1.95% e saldo 2023 a +15.08%) tocca i 27800 punti

Anzi, questa ottava ha superato anche i 28mila punti con un potenziale Oops ribassista, ma i volumi sono in costante calo e il minimo è rimasto superiore al minimo di due settimane fà ed il supporto dei 26680 punti è ancora intatto. Certo pare evidente la difficoltà a portarsi oltre, ma per quanto scritto sopra una fase di lateralità a riprendersi dal forte avvio di anno è pienamente comprensibile. Probabile che con l’avvicinarsi degli incontri di FED e BCE possa aumentare la volatilità ma poi dipenderà da cosa deciderà la FED ( 25 o 50) e sopratutto se verrà evitato il contagio dopo il caso SVB. Dovesse cedere il supporto dei 26680 si guarderà ai 25800 punti.

Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 10/03/2023
Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 10/03/2023

Situazione similare per il DAX (-0.96% e saldo 2023 a +10.8%)

Forse graficamente è preferibile: sia per la tenuta del supporto dei 15338 punti, sia per l’incremento dei volumi, sia per il minimo che è rimasto ben al di sopra dei minimi delle ultime candele. Se il livello supportivo tiene allora DAX potrebbe tornare a puntare i 15700 e da li finalmente provare a riportarsi verso i massimi in area 16mila punti, altrimenti la mancata tenuta riporterebbe l’attenzione sui 15mila e poi sui 14800 punti.

Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 10/03/2023
Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 10/03/2023

Questa settimana il presidente Biden ha presentato il suo piano per l’anno fiscale 2024

Proporrà una minimum tax al 25% per i miliardari americani, un raddoppio del capital gain dal 20% al 39.6% per i redditi oltre il milione di dollari ed un incremento della tassazione dei redditi delle grande aziende , il tutto per ridurre il deficit federale di oltre 3mila miliardi in 10 anni. Ed è proprio il deficit federale la spina nel fianco dell’attuale amministrazione, deficit che verrà certamente sforato ad inizio estate se non si troverà un accordo per il suo innalzamento e al momento pare che tra le parti vi sia un muro contro muro che non promette nulla di buono. Alla fine è probabile che le parti troveranno un accordo, risulta impensabile che non riescano a trovare un accordo, anche se certamente questa volta potrebbe essere molto doloroso per uno dei due schieramenti. La scorsa ottava il recupero dei 33266 punti aveva illuso sul fatto che il Dow Jones ( – 4.43% e saldo 2023 a – 3.73%) fosse rientrato nella stretta fase di congestione. La candela di questa settimana ha tolto ogni dubbio e pare probabile che scenda ancora al test dei 31258 e quindi a chiudere il gap a 31110 punti. Ragionamento simile per il Nasdaq ( – 3.74% e saldo 2023 a + 8.14%) dopo che aveva recuperato i 12200 punti, ma seppur avendo perduto il supporto è rimasto in prossimità del minimo della scorsa ottava e potrebbe avere ancora possibilità di recupero, in caso contrario si dirigerà verso i 10677 punti. S&P500 ( – 4.54% e saldo 2023 a + 0.58%) pur essendo stato il listino peggiore di settimana è anche l’unico ad essere rimasto sul supporto e lo ha fatto con volumi oltre la media. La tenuta e successivo ritorno oltre i 4020 punti sarebbe un interessante segnale positivo confermando il canale rialzista e puntando i 4233 punti della resistenza. Nel caso dovesse perdere i 3860 avrà un primo livello in area 3760/3780 e solo dopo averlo perduto si guarderà ad un ritorno sui 3580 punti.

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