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Tornano le frizioni tra Cina e USA e la Yellen prepara un viaggio a Pechino

Dopo un 2023 difficile , la Cina ha iniziato alla grande il 2024 ed il dato del suo export per i primi due mesi di quest’anno è stato di un + 7.1% rispetto agli stessi mesi del 2023, un dato decisamente migliore rispetto al + 1.9% atteso dagli analisti. Non solo l’export ma anche l’import cinese è cresciuto del 3.5% , anche questo un dato sopra le attese a testimoniare la rinascita del paese del dragone ma anche un dato positivo per l’economia globale. Andando in profondità viene fuori che oltre il 60% delle esportazioni cinesi è relativo a prodotti elettronici ed è questo uno dei settori per il quale la Cina è tornata ad essere invisa dal governo USA ma anche dalla comunità europea che di per se ha iniziato a fare i primi passi per rilocalizzare nel vecchio continente l’intera filiera dei pannelli fotovoltaici. Questo è uno dei maggiori argomenti di attrito, oltre alle auto elettriche e ai chip di AI , tra il mondo occidentale e la Cina. Facendo due numeri si consideri che la UE vuole arrivare a produrre in casa entro il 2025 l’intera filiera per circa 30 gigawatt all’anno, la Cina è passata dai 400 gigawatt del 2020 agli 800 gigawatt del 2023 ! Non c’è alcuna possibilità di competere, loro sono partiti molto tempo prima e con i loro costi hanno invogliato alla pigrizia tutto il resto il mondo che solo ora si accorge di aver perso un treno ed anzi di essere in balia delle scelte della Cina. In Italia l’Enel ha iniziato a fare pannelli fotovoltaici nel suo impianto in sicilia ma naturalmente sono inezie in confronto alle necessità reali dell’intero continente. La Yellen nei giorni scorsi ha preso apertamente una posizione di chiusura e le sue parole sono state molto critiche, ed ha promesso che volerà prossimamente a Pechino per parlare con le sue controparti ( Yellen è segretaria al Tesoro nel governo Biden) e far loro pressione affinchè adottino misure necessarie ad affrontare questo problema. Secondo la Yellen il surplus di produzione cinese di pannelli solari, veicoli elettrici, batterie agli ioni di litio è tale da inondare i mercati occidentali distorcendo i prezzi e strangolando le industrie manifatturiere statunitensi che si vedranno costrette a chiudere mandando a casa migliaia di lavoratori. La cosa interessante è che la Yellen con questo discorso pare fare la campagna elettorale non per l’amministrazione per la quale lavora ma per il candidato Trump che ha già promesso di reintegrare i dazi alla Cina che l’attuale amministrazione Biden aveva tolto. Altra nota dolente le vetture elettriche, settore peraltro in difficoltà come abbiamo analizzato in un nostro recente speciale che abbiamo postato nel canale riservato ai nostri abbonati, che però in Cina vengono aiutate, basti pensare che il presidente cinese Xi ha fatto un appello ai propri cittadini di cambiare automobile e lavatrice, e se è vero che la Cina ha perso il primato di nazione maggiormente popolosa a favore dell’India è pur vero che ci sono sempre oltre un miliardo e quattrocento milioni di persone ! L’annuncio della sua prima auto elettrica di Xiaomi, la cui consegna inizierà verso fine aprile, ad un prezzo inferiore della model3 di Tesla della quale batte oltre il 90% delle specifiche è indicativo della volontà di annichilire la concorrenza. Lei Jun, ceo di Xiaomi, ha ammesso che l’azienda a quel prezzo ( 30400$) perderà soldi su ciascun veicolo venduto ma se riuscirà a far uscire Tesla dal mercato cinese è molto probabile che da Pechino gli arriverà un sonante “grazie” ! E se Tesla esce dal mercato cinese allora è molto probabile che l’azienda di Musk possa subire un duro colpo per la sua stessa esistenza, considerando che le stime del primo trimestre sono crollate, che l’incendio nella gigafactory in Germania ha bloccato le consegne e che molti azionisti sono scontenti dello stesso Musk che accusano di non essere focalizzato su Tesla e con la parte della IA e la guida autonoma che non decolla.

Del resto in questo inizio di 2024 Tesla è il peggior titolo del S&P500 avendo perduto oltre il 28% mentre lo stesso indice da inizio anno è a + 10.16% avendo già raggiunto il livello che gli analisti avevano ipotizzato per fine anno. Dal canto suo Biden si difende obbligando le sue aziende a non cedere prioprietà intellettuali alla Cina e cosi Nvidia prepara chip solo per il mercato cinese e anche Apple installa all’interno degli iphone destinati a quel mercato l’AI di Baidu.

Nella vecchia europa le cose non vanno meglio, il Regno Unito è confermato in recessione e non si vedono spiragli di positività, spiragli che invece si iniziano a vedere in Germania dove il commercio al dettaglio è in netto miglioramento a marzo e lascia sperare in una ripresa almeno per determinati settori dell’economia, come ha confermato l’istituto IFO. Rimane però di fondo una situazione ancora di difficoltà e la loro problematica è tale che anche i prodotti italiani soffrono e vedono ridursi l’export verso quel che era il fiorente mercato tedesco.

Prosegue la corsa del FTSE-MIB (+ 1.18% e saldo 2024 a + 14.49%) che nel mese di marzo ha registrato un + 6.66% arrivando a toccare i 34857 punti e chiudendo questa settimana prefestiva a 34750 punti con volumi naturalmente sotto la media.

La candela di questa settimana è stata migliore rispetto alla precedente che aveva manifestato una upper shadow pronunciata, mentre in questa ottava nonostante il lungo ponte pasquale con ben 4 giorni di chiusura del Mercato, non abbiamo assistito a delle grosse vendite. I 35mila punti sono ora ad un passo e pare molto probabile che ci si arriverà, del resto pare che nulla possa impensierire i listini con l’avvicinarsi del taglio dei tassi e nonostante l’escalation di conflitti armati attualmente presenti sul pianeta. Non ci resta che vivere alla giornata e lasciare correre i profitti fino a quando arriverà un segnale di inversione. Inversione che quando arriverà potrebbe anche essere particolarmente “violenta” seppur anche di breve durata.

Analisi tecnica FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 28/03/2024
Analisi tecnica FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 28/03/2024

Miglior listino di settimana il DAX ( + 1.57% e saldo 2024 a + 10.39%) che per il terzo mese consecutivo sottoperforma il nostro indice ma che a differenza del nostro continua ad inanellare massimi storici.

L’ultimo a 18513 punti ed una chiusura a 18492 punti, poco sotto la resistenza dinamica che questa settimana transitava a 18565 punti e che per la prossima ottava sarà 30 punti piu in alto. Pertanto l’obiettivo del DAX sarà quello di portarsi oltre i 18600 punti alla chiusura della prossima ottava, per quanto i listini europei avranno una settimana corta anche la prossima data la chiusura di lunedi di Pasquetta. Se la resistenza dovesse farsi sentire andremo a guardare l’area tra i minimi della candela attuale ed il livello tondo dei 18mila punti come primo cuscinetto di supporto.

Analisi tecnica DAX Settimanale alla chiusura del 28/03/2024
Analisi tecnica DAX Settimanale alla chiusura del 28/03/2024

Per una europa i cui listini questa settimana hanno performato all’incirca come la scorsa ottava e che hanno migliorato le rispettive performance mensili sul mese scorso, a Wall Street il confronto settimanale e quello mensile sono decisamente negativi.

Che se poi si vanno a guardare i grafici non è che ci si trovi davanti a situazioni particolari, solo il tecnologico pare fare fatica a superare la resistenza e neanche la quotazione “col botto” del social dell’ex presidente Trump pare aver scosso Wall Street da una situazione di cautela. Il Dow Jones ( + 0.84% e saldo 2024 a + 5.62%) registra la sua migliore chiusura di sempre, dato che la lunga upper shadow della scorsa settimana ha mantenuto il record di massimo storico anche se per solo una ventina di punti. La candela di questa ottava peraltro è stata quasi tutta nella zona della upper shadow a dimostrare forza. La performance mensile del DJ è stata oltre il + 2% e leggermente inferiore a quella del mese scorso. Primo supporto resta area 38500 punti mentre il primissimo obiettivo sono i 40mila punti. Candela di range particolarmente ridotto quella disegnata sul grafico del Nasdaq ( – 0.46% e saldo 2024 a + 8.49)  ed un modesto incremento mensile del + 1.17% a dimostrare come abbia trovato decisamente una forte resistenza in quest’area. Come detto candela cortissima e sostanzialmente abbarbicata alla resistenza dinamica che era anche stata superata e che nella prossima ottava transiterà a 18388 punti. C’è da dire che dopo questa piccola congestione sui massimi storici se dovesse arrivare il breakout il Nasdaq potrebbe anche fare un bell’allungo verso i 18500 punti. In caso contrario il primo supporto è la rialzista inferiore a 17955 punti. Non poteva mancare un nuovo massimo storico e cosi S&P500 ( + 0.38% e saldo 2024 a + 10.16%) lo porta a 5264 punti andando poi a chiudere una decina di punti sotto per una performance mensile del 3.10%. Considerando che S&P500 è attualmente anche l’unico dei tre listini ad essere in guadagno a doppia cifra per l’anno in corso e che si è lasciato alle spalle l’ultima resistenza ( primo supporto a 5173 punti per la prossima ottava) nulla vieta di guardare verso area 5500 che è il nuovo target annuale che molti analisti stanno ricalibrando per l’indice piu seguito al mondo.

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