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Si è chiusa una settimana negativa per i listini azionari che hanno risentito della ripresa dei contagi del virus, dei nuovi dati sulla inflazione e della stagionalità. La combinazione di questi fattori potrebbe essere stata la causa della discesa in quanto la sensazione è che si sia scesi per mancanza di acquisti piu che per vere e proprie vendite. Vero che i contagi stanno aumentando e ci si stia ponendo la domanda se richiudere le attività o quantomeno limitarle a chi non sia vaccinato, vero anche che accanto all’incremento dei contagi non salga di pari passo la necessità di ospedalizzazione e questo è certamente un punto a favore. Sempre in ambito virus si segnala che al villaggio olimpico in Giappone è stato rilevato un caso di positività e ciò non potrà che far peggiorare il clima di questa olimpiade con relative ricadute sia dal lato sportivo che economico. Dopo la pubblicazione dei dati sulla inflazione sia Powell che Yellen hanno parlato ed hanno confermato le loro posizioni, ossia che l’attuale incremento della inflazione è transitorio e che in ogni caso stanno vigilinado e che sono pronti ad intervenire con appropriate misure. Terzo fattore è la stagionalità, sono questi i mesi nei quali si pensa più alle vacanze che ai Mercati, pertanto è comprensibile che gli investitori davanti a tali incertezze rimangano piu cauti in attesa di qualche schiarita o di qualche positività. Prosegue la stagione delle trimestrali e non mancano le sorprese, una tra tutte quella che se Samsung resta ancora il primo produttore al mondo di smartphone al secondo posto non troviamo piu Apple ma il colosso cinese Xiaomi.

Terza settimana consecutiva di cali per il FTSE-MIB (-1.03% e saldo 2021 a +11.51%) che per la seconda settimana consecutiva si trova ad essere il peggior listino sia di ottava che annuale.

Benchè i volumi siano rimasti inferiori a quelli della precedente ottava e il minimo non sia satato inferiore al minimo della candela precedente, a questo punto pare inevitabile un nuovo test del supporto della ex resistenza decennale a 24558 punti, la cui tenuta sarebbe decisamente importante. Non riuscisse a tenere allora Milano dovrà tornare a guardare ai 24080 punti con estensione ai 23900 punti e l’auspicio è che tale area possa confermarsi supportiva al fine di poter mantenere una view positiva per i prossimi mesi. Di contro un rapido ritorno sopra i 25mila punti darebbe lo spunto per un possibile allungo verso i 25500 punti dai quali riprovare l’allungo decisivo verso e oltre i 26mila punti, livello oltre il quale si potrebbe iniziare a spaziare verso obiettivi importanti per la fine dell’anno.

Analisi tecnica Ftse-mib settimanale alla chiusura del 16/07/2021
Analisi tecnica Ftse-mib settimanale alla chiusura del 16/07/2021

Nonostante la perdita di quasi un punto percentuale il Dax (-0.94% e saldo 2021 a +13.28%) resta nel complesso in una fase di congestione laterale sui massimi storici.

I volumi sono stati anche qui inferiori alla precedente settimana a confermare che non è stato selloff ma solamente una modalità di attesa da parte degli investitori. I livelli da continuare a tenere sotto osservazione sul Dax restano i medesimi, ossia 15300 punti come supporto e 15800 come resistenza, del resto 15810 è stato segnato in settimana ed è il nuovo massimo storico del listino tedesco.

Analisi tecnica DAX settimanale alla chiusura del 16/07/2021
Analisi tecnica DAX settimanale alla chiusura del 16/07/2021

Tornano a salire i volumi a Wall Street ma i minimi di questa settimana non hanno lontanamente sfiorato i minimi della scorsa ottava

Al momento quanto accaduto si può quindi tranquillamente archiviare come una normale e fisiologica sosta dopo la salita delle scorse settimane. Vedremo se già dalla prossima settimana il Mercato rielaborerà le parole di Powell che ha confermato la posizione della FED dopo il nuovo dato sulla inflazione o se invece proseguirà a scendere temendo altri scenari. Primo campanello d’allarme sarà la perdita del minimo della candela della scorsa settimana, anche se il cedimento di tali livelli di per se poi non pregiudica l’attuale trend in atto. Non sfugga che questa settimana sia il Nasdaq che S&P500 hanno registrato nuovi massimi storici e che il Dow Jones non lo ha superato per un punto, pertanto stiamo parlando di listini che si trovano sui massimi assoluti e qualche presa di beneficio sui timori di nuove chiusure per Covid sono comprensibili. Ribadiamo però che i volumi sono rimasti al di sotto della media giornaliera, quindi al momento nessun selloff in atto. Miglior listino della settimana il Dow Jones (-0.52% e saldo 2021 a +13.33%) che come scritto poco fà è rimasto solo un punticino sotto i massimi storici di metà maggio e che comunque ha chiuso l’ottava sopra la rialzista. Sarà la tenuta di questa dinamica che la prossima ottava passerà sui 34620 punti a darci la conferma che il trend rialzista è ancora in atto, l’eventuale perdita potrebbe provocare un movimento come quello già accaduto a metà giugno. Peggior listino a Wall Street è stato il Nasdaq (-0.976% e saldo 2021 a +13.91%) che però era andato a registrare un nuovo massimo storico a 15002 punti prima prendere la via del ribasso, chiudendo a 14681 punti. Vedremo se l’ebbrezza dei 15mila è stata fatale e verrà recuperata già la prossima ottava o se a questo punto all’indice tecnologico servirà prendere fiato ed una nuova rincorsa. In via teorica fino al retest dall’alto dei 14050 punti non ci sarebbe alcun motivo di preoccupazione per il mantenimento del trend rialzista in atto. Resta il miglior listino per l’anno in corso S&P500 (+0.97% e saldo 2021 a +15.20%) che si è spinto a ridosso dei 4400 punti registrando un nuovo massimo storico a 4393 prima di invertire la rotta e scendere fino ai 4322 punti per poi chiudere a 4327. Primo campanello d’allarme alla perdita dei 4270 e poi i 4170. In ogni caso la rialzista transita sui 4050 punti, per cui per il momento il trend rialzista pare essere solido.

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