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Si è conclusa una nuova settimana volatile sui Mercati e di argomenti sui quali focalizzare l’attenzione c’è solo l’imbarazzo della scelta. Certamente non si devono sottovalutare i segni di stanchezza del popolo cinese dopo che il governo di Pechino ha confermato la politica “zero-covid” con relativi lockdown e dure sanzioni per chi le viola. Del resto il presidente Xi è alla vigilia di un importante congresso che lo dovrebbe rieleggere per il terzo mandato e non intende avere sollevazioni di popolo proprio adesso. Si potrebbe discutere anche del neo governo inglese che ha prima ritirato la molto discussa legge sui tagli fiscali che ha fatto crollare la sterlina e di conseguenza messo a rischio l’economia nazionale e che poi ha direttamente silurato il cancelliere Kwarteng cercando in questo modo di salvarsi e di  non vedere subito un cambio di primo ministro ( ma è già pronta la coppia Sunak-Mourdant a sostituire la Truss). Altro argomento interessante l’accordo trovato tra Erdogan e Putin sul rendere la Turchia un hub del gas russo, cosi se l’europa vorrà potrà continuare ad acquistare il gas di Mosca. Vogliamo però focalizzare l’attenzione sul dato di giovedi sulla inflazione USA che ha provocato un movimento a V sul quale molti sono rimasti sorpresi, chi dalla discesa chi dal recupero. Guardando la tabella si vede che il picco inflattivo è stato a giugno con il 9.1 per poi iniziare una lenta discesa, luglio 8.5 agosto 8.3 settembre 8.2 e il 10 novembre sapremo il dato di ottobre. Questi sono i dati. Le attese erano diverse , erano per ribassi piu marcati a seguito dei forti aumenti dei tassi operati dalla FED. La domanda che ci si dovrebbe fare è se fosse stato corretto avere delle attese per dei ribassi maggiori o se visto l’insieme di tutte le situazioni nelle quali ci stiamo trovando ( pandemia, guerra, crisi energetica, crisi chip) il solo fatto di una inflazione in calo sia di per se un risultato positivo. Sul dato uscito sopra le attese in molti potrebbero aver deciso che fosse il momento di tagliare le perdite, innescando quindi un movimento al ribasso che ha portato anche a molte chiusure automatiche e altri, avendo verificato che il dato è stato in ogni caso in ulteriore calo, potrebbero aver deciso che fosse giunto il momento di entrare a prezzi da saldo , ben consci che la FED alzerà ancora i tassi e che l’economia ne soffrirà e forse si entrerà in recessione, ma consapevoli che essendo sulla giusta strada il Mercato possa già  iniziare a scontare gli esiti futuri in miglioramento. 

Settimana flat per Piazza Affari (+0.14% e saldo 2022 a – 23.46%)

L’indice disegna una candela doji dopo essere scesa sotto i minimi della scorsa ottava a ritestare i minimi annuali e poi riportarsi sopra la resistenza dei 21150 e allungarsi sin verso i 21300 prima di chiudere a 20930 punti. Sostanzialmente un gran polverone per un nulla di fatto, vedremo nella prossima ottava i 20500 punti terranno rafforzando la base da cui ripartire o se invece il richiamo del gap aperto a 19822 eserciterà il suo fascino. Resistenze a 21150 e 21500 punti.

Analisi tecnica FTSE-Mib settimanale alla chiusura del 14/10/2022
Analisi tecnica FTSE-Mib settimanale alla chiusura del 14/10/2022

Miglior listino di settimana il DAX (+1.34% e saldo 2022 a – 21.70%)

L’indice testa tutti i livelli tecnici importanti, le due aree di supporto e resistenza che avevamo segnalato in precedenza.  L’area supportiva 12100/11900 e l’area di resistenza 12500/12650 sono state perfette nell’assolvere al loro lavoro. La candela verde con volumi in media ed in leggero aumento porta a ritenere che l’indice tedesco sia portato ad un nuovo tentativo di break dell’area di resistenza con possibile allungo verso i 13mila punti. Di oggi la notizia che le scorte di gas hanno superato il 95% con due settimane di anticipo sulla tabella di marcia anche se “Il gas immagazzinato – ha commentato il presidente dell’Agenzia Federale tedesca Klaus Mueller – ci aiuterà nell’inverno, ma le sole scorte non sono abbastanza”. A suo avviso infatti con gli attuali volumi si potranno coprire solo due mesi freddi e il Paese ha bisogno di arrivare al prossimo 1 febbraio con “ancora il 40% delle scorte” disponibili. Per questo “è necessario utilizzare il gas con parsimonia”. Primo supporto sempre la solita area 12100/11900 punti.

Analisi tecnica DAX settimanale alla chiusura del 14/10/2022
Analisi tecnica DAX settimanale alla chiusura del 14/10/2022

Settimana contrastata a Wall Street

A tenere banco oltre al dato sulla inflazione ci sono anche le elezioni di mid term ormai alle porte, rumors di un possibile incontro Biden – Putin, nuovi stanziamenti per l’Ucraina e l’accusa della Francia agli USA per il prezzo del GNL per l’europa a prezzi esagerati, almeno stando ad un report citato da Reuters e riportato in un articolo del sole 24 ore del 13 ottobre. Ma ora a Wall Street è tempo di trimestrali e si toccheranno con mano i numeri aziendali e con essi la capacità delle società di fare fronte a quanto accaduto ultimamente. Unico listino positivo il dow Jones ( + 1.15% e saldo 2022 a – 18.45%) che come Milano disegna una doji con lunghe shadow, ma benchè abbia ritoccato i minimi annuali si è poi dimostrato reattivo ed ha chiuso poco sotto la resistenza dei 29750 pur avendo superato i 30400. Volumi in leggero aumento e sopra la media. La possibilità di ritornare sopra i 29750 ci stà, ovviamente servirebbero trimestrali positive e la tenuta di detto livello in close porterebbe ad allungare lo sguardo verso il livello superiore a 31258 punti. Decisamente il peggior listino il Nasdaq ( – 3.14% e saldo 2022 a – 34.49%) che registra nuovi minimi annuali sui 10440 punti ma che poi alla fine riesce a chiudere sopra il supporto dei 10677 punti con volumi in aumento e sopra la media. Se dovesse cedere il supporto si potrebbe vedere un test dei 10310 punti mentre ora il primissimo livello da monitorare al rialzo saranno gli 11030 punti. Situazione similare per S&P500 ( – 1.55% e saldo 2022 a – 24.82%) con nuovi minimi annuali e chiusura in corrispondenza del supporto, con volumi che si mantengono costanti e sopra la media. La tenuta del supporto per la conferma di una base e per un possibile riavvicinamento ai 3860, la perdita del supporto per un test del livello successivo sui 3430 punti.

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