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Era la settimana della BCE dalla quale ci si attendeva un segnale, ed in effetti la BCE non ha deluso le aspettative. Che poi il mercato abbia reagito in maniera negativa in quanto avrebbe voluto misure superiori a quelle effettivamente adottate non sorprende piu di tanto, oramai i mercati sono drogati e vorrebbero avere sempre maggiori dosi. Queste sono anche ore febbrili per evitare un no deal tra Europa e Regno Unito, con la Von Der Leyen e Johnson che stanno portando avanti fino a domenica una trattativa in prima persona per cercare di risolvere in ogni modo le dispute. Certamente l’affermazione del primo ministro britannico di allertare la Royal Marin per pattugliare i propri confini in caso di no deal non depone a favore di un clima disteso e positivo tra le parti. Negli USA soccombono gli ultimi tentativi di Trump di inficiare le votazioni ed adesso escono problemi di fisco per il figlio del presidente incaricato Biden, praticamente nulla di nuovo sotto il sole. La maggioranza dei Governi stà decidendo le restrizioni per le festività Natalizie onde evitare una nuova ondata di Covid, che pur tuttavia pare inevitabile a sentire la maggior parte degli scienziati. La FDA ha autorizzato la vaccinazione in USA con il prodotto Pfizer-BionTech e pertanto gli USA saranno la quinta nazione a partire con le vaccinazioni di massa. Ricordiamo infine che in Europa si è giunti ad un accordo per il Recovery Fund dopo che Ungheria e Polonia hanno tolto il loro veto.

Seconda settimana negativa per Piazza Affari ( – 2.14% e saldo 2020 a – 7.68%) che perde il supporto dei 21800 punti ma si mantiene sopra quello dei 21500.

Volumi in calo e sotto la media ci dicono che al momento non è ancora selloff, probabile che l’accoppiata BCE e Brexit abbia tenuto lontano dai mercati molti investitori questa settimana. Primo supporto per Milano i 21500 e a seguire il livello dei 21150 punti. Prima resistenza i 22800 punti e a seguire i 22200 punti. Era chiaro che dopo la grande corsa delle precedenti settimane ci fosse necessità di tirare il fiato, vedremo già dalla prossima ottava se , possibilmente con un accordo Brexit, i mercati riprenderanno a salire o se invece prevarranno le paure per la terza ondata del covid.

Secondo peggior listino della settimana il DAX ( – 1.38% e saldo 2020 a – 1.02%) che torna in rosso per l’anno.

L’indice tedesco perde il supporto dei 13200 punti ma tiene quello dei 13mila, sostanzialmente un movimento analogo a quanto visto a Milano. Anche sul DAX i volumi sono stati in calo e sotto la media, vedremo la prossima ottava se saranno messi sotto i pressione i 13mila punti sotto ai quali si tornerà al doppio livello supportivi dei 12650/12500 punti. Al rialzo il primo ostacolo sul Dax saranno i 13200 punti e a seguire i 13400 della resistenza dinamica costituita dalla rialzista di breve. Un allungo sopra questo livello dovrebbe portare l’indice tedesco prima sui massimi delle ultime due candele a 13450 punti e quindi a chiudere il gap a 13500 punti.

Chiudono in rosso anche gli indici americani, ma tutti e tre in questa settimana hanno registrato nuovi massimi storici, giusto per rimarcare la differenza con l’europa e sopratutto con l’italia.

In settimana vi sono state alcune IPO tra le quali Airbnb che dopo aver visto aumentare il prezzo di offerta in IPO tre volte da 44$ a 68$, al suo debutto sul Nasdaq è salita anche oltre i 150$, continuando ad alimentare i dubbi sul fatto che la finanza e la realtà siano sempre più slegate. In settimana abbiamo anche visto come la nuova offerta per 5 miliardi di $ in titoli da parte di Tesla sia stata effettuata in un solo giorno e senza grossi contraccolpi per il titolo, tanto è vero che nei giorni seguenti anche la cinese NIO ha effettuato la medesima mossa, seppu soffrendo in maniera maggiore rispetto al titolo USA. Il Dow Jones ( – 0.56% e saldo 2020 a + 5.28%) ha disegnato una candela quasi completamente all’interno del corpo della candela precedente e con tanto di lower shadow, dimostrandosi decisamente tonica anche nella fase di debolezza. Volumi sotto la media come già visto sui listini europei, ma è una costante per tutti i grafici. La tenuta dei 29800 punti e la chiusura oltre i 30mila punti al momento non ci danno indicazioni negative. Sostanzialmente identica la candela del Nasdaq ( – 1.22% e saldo 2020 a + 41.71%) che è stato il peggiore dei listini USA. Se non scende sotto i 12mila punti rimane alta la possibilità che riallunghi verso quota 13mila. Anche S&P500 ( – 0.96% e saldo 2020 a + 13.39%) ha disegnato una candela tutta contenuta all’interno del body della candela precedente, rimanendo anche sopra le due rialziste che continuano a svolgere funzione di supporto dinamico. Fintanto che rimane sopra i 3600 punti o sopra i 3550 punti del supportino statico, l’indice per eccellenza non doverbbe avere particolari problemi. Ricordiamo che su S&P500 verrà inserita Tesla dal 21 dicembre e che pertanto in tale data tutti i fondi che replicano l’indice dovranno acquistare tale titolo, non potendolo fare fino a quando il titolo non viene inserito.

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