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Le notizie rilevanti della settimana sono state la telefonata intercorsa tra il Presidente cinese XI con il Presidente Ucraino Zelensky e il crollo della First Republic Bank dopo la diffusione dei dati.

Si è chiusa la settimana 17 del 2023 e l’unico listino negativo è Piazza Affari mentre tutti gli altri hanno chiuso leggermente positivi. Anche i dati della chiusura mensile hanno il segno rosso per Milano, del resto è un listino pieno di titoli bancari e finanziari e pertanto paga più degli altri il timore di rischio sistemico e qualcuno inizia a ricordare il 2008. Lunedi 24, dopo una chiusura di seduta a 16$, First Republic Bank ha pubblicato i dati che hanno confermato il deflusso continuo dei depositi.  Il titolo ha chiuso la settimana  venerdi a 3.51$ la seduta regolare ma in After Hour ha chiuso a 2.33$ con un minimo a 1.74$. Ricordiamo che l’8 marzo aveva chiuso a 115$. Dopo i 30 miliardi di $ iniettati in FRC da un pool di banche americane pare che le problematiche non siano risolte per l’istituto di San Francisco che pare destinato al fallimento, anche se alla Casa Bianca stanno lavorando alacremente per trovare una soluzione. Certo un ulteriore fallimento dopo i precedenti delle banche regionali non deporrebbe a favore della solidità del sistema bancario e proprio per questo le autorità vorrebbero evitarlo, ma nessuno si offre come cavaliere bianco per salvarla. Vedremo cosa decidera alla fine il CEO di JPMorgan, Dimon, il primo che si era esposto per il salvataggio di FRC. Vedremo se il colosso alla fine farà una offerta per evitare il fallimento, ma naturalmente vorrà qualcosa in cambio, ricordiamo cosa accadde nel recente passato quando si ipotizzò una cosa simile da parte di Unicredit per MPS. Sempre nel settore Credit Suisse riporta la stessa problematica di FRC, con un continuo deflusso di capitali, ma il rischio fallimento è in questo caso evitato dal salvataggio da parte di UBS che ha ottenuto dal governo svizzero ampie concessioni.

L’altra notizia di settimana è la telefonata tra Xi e Zelensky che ha dato adito a molte illazioni e a molte reazioni. Del resto la timeline dei fatti è abbastanza interessante: la visita di Xi a Mosca da Putin, la dichiarazione di XI di voler parlare con Zelensky quasi a confermare di voler trasmettere le idee di Putin per arrivare ad una pace alle condizioni russe, poi la lunga serie di visite a Pechino di emissari europei tra i quali Macron, la Von del Leyen e il leader spagnolo. Poi come un fulmine a ciel sereno arriva la dichiarazione dell’ambasciatore cinese a Parigi Lu Shaye che ha messo in discussione la sovranità dell’Ucraina e di altre nazioni in precedenza sotto il dominio della unione sovietica, dando l’idea che Pechino abbia decisamente virato il proprio timone verso Mosca. Dopo un mese dalla visita a Mosca arriva infine la telefonata di Xi che avrebbe detto a Zelensky che Il rispetto reciproco della sovranità e dell’integrità territoriale è la base politica delle relazioni Cina-Ucraina. Mosca per bocca del portavoce Peskov ha cercato di minimizzare ma è ovvio che l’apertura di Xi a Kiev abbia dato molto fastidio al Cremlino, che non si aspettava da parte del leader cinese un tale atteggiamento di apertura. Ma probabilmente al Cremlino non hanno fatto bene i conti con chi sia veramente XI e di cosa voglia in realtà ottenere. Una delle ipotesi piu attendibili che circolano è quella che dopo la visita di Macron , Xi abbia capito che una sua apertura a Kiev gli riporterebbe la simpatia di molti governi occidentali e che la potrebbe usare per ridurre lo strapotere USA. L’invio a Kiev di Li Hui, l’emissario speciale cinese per gli affari eurasiatici, un pezzo da novanta della diplomazia cinese, la dice lunga sulla volontà cinese di risolvere il conflitto russo ucraino, anche facendo qualche piccolo sgarbo ai russi. Se un domani Xi volesse “allungare le mani” su Taiwan con l’europa non più compatta con gli USA tutto questo disegno strategico avrebbe un suo perchè.

Settimana negativa per Piazza Affari (-2.40% e saldo 2023 a +14.22%) che scende a chiudere il gap up di due settimane fà e a ritestare con precisione il supporto, da cui è partita una reazione.

Volumi sotto la media che ci dicono come le vendite sui titoli bancari non siano state un selloff ma che certamente lanciano un campanello d’allarme. Sarà importante confermare il supporto dei 26680 punti e auspicabile un ritorno verso i 27500 punti, anche se con l’avvicinarsi degli stacchi dei dividendi di maggio pare molto difficile ipotizzare un breakout dei 28mila punti nel breve periodo.

Analisi Settimanale FTSE-Mib alla chiusura del 28/04/2023
Analisi Settimanale FTSE-Mib alla chiusura del 28/04/2023

Candela positiva per il DAX (+0.25% e saldo 2023 a +14.36%)

Con volumi in media registra un ulteriore passo avanti verso i 16mila punti da dove partire per sferrare l’attacco ai massimi storici a 16300 punti. Primo supporto restano i 15340 punti e subito sotto l’area 14800/15mila.

Analisi Settimanale DAX alla chiusura del 28/04/2023
Analisi Settimanale DAX alla chiusura del 28/04/2023

Wall Street è in pieno periodo di trimestrali e le Big Tech hanno ripreso a macinare numeri portando il Nasdaq a registrare la migliore performance di settimana e in ogni caso a registrare guadagni nonostante le disavventure di FRC.

Avevamo raccontato della difficoltà del Dow Jones ( + 0.85% e saldo 2023 a + 2.87%) a superare la triplice resistenza tra i 33260 punti ed i 33mila, questa settimana e con volumi tornati in media e forse anche un poco di più ha chiuso sopra ma con un minimo a testare di precisione il supporto inferiore. Tecnicamente un bel segnale di forza a voler dire ” ok, fatto ora andiamo oltre “. Vedremo se già nella prossima ottava riuscirà ad avere la meglio dei 34400 punti che lo scorso febbraio si dimostrarono limite invalicabile. Nasdaq ( + 1.88% e saldo 2023 a + 21.08%) sembra voler forzare la congestione delle ultime settimane e con volumi tornati in media chiude su livelli che non vedeva da agosto 2022. Prima resistenza la dinamica sui 13600, la statica sui 13800, primo supporto 12967 punti dove incrocia anche una rialzista. Ottava positiva anche per S&P500 ( + 0.87% e saldo 2023 a + 8.59%) che chiude sui massimi della scorsa ottava ma con una candela dal significato del tutto diverso e con volumi tornati sopra la media. Test del supporto sui 4020 punti avvenuto a distanza e possibile test della resistenza a 4233 punti rinviato alla prossima settimana se non dovessero giungere altre notizie nefaste.

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