Il World Economic Forum a Davos, le prime uscite di Trump ed il paradosso del DAX

Si è chiusa la quarta settimana del 2025 ed i listini sono positivi per l’anno in corso con l’Europa che si conferma meglio di Wall Street. Anche molti analisti iniziano a considerare i prezzi di Wall Street decisamente elevati ed iniziano pertanto a guardare con maggiore attenzione alla cara e vecchia europa. Cara e vecchia europa che però secondo il CEO di algebris Serra è colpevole di ” tante parole e zero fatti” ossia di una mancanza di cultura del rischio, mentre negli USA il governo si sta fondendo con il settore privato per dare vita ad una mega corporation. A riguardo sono state illuminanti le parole di Dimon (CEO di JPMorgan) a Davos, dove a parlato a 360 gradi considerando Musk ” il nostro Einstein” , dei dazi di Trump contro Canada, Messico, Cina ed EU che potrebbero certamente essere inflazionistici ma che a livello di sicurezza nazionale ne valgono il prezzo. Dimon ha confermato che Wall Street è da alcuni anni in un rally costante e pertanto i prezzi degli assett sono un po’ esagerati, nell’ordine di un 10 15% Molto atteso a Davos l’intervento in collegamento di Trump che ha parlato a tutto campo toccando moltissimi argomenti, dall’imbroglio del green deal al fatto che le aziende dovranno venire a produrre su suolo USA se vorranno evitare i dazi, alla UE che tratta male gli USA e alla richiesta di alzare al 5% le spese della difesa ai membri della Nato, chiudendo infine con la volontà di incontrare i presidenti di Cina e di Russia. Insomma un Trump versione USAcentrico che ha anche detto che verranno desecretati i dossier su JFK e su MLK, che Zelensky gli avrebbe chiesto di intercedere per far finire il conflitto con la Russia e soprattutto di avere accordi con Ryad per incrementare la loro produzione di petrolio, provocandone quindi un crollo dei prezzi e di conseguenza togliere l’ultima risorsa a disposizione della Russia , e che poi investiranno 600 miliardi di dollari in USA ma ” li voglio convincere ad arrivare a mille”. Trump ha anche sospeso per 90 giorni tutti gli aiuti all’estero tranne che per Egitto ed Israele, ed è uscito nuovamente dagli accordi climatici di Parigi, dall’Ocse , dall’ OMS. Secondo il Financial Times Trump avrebbe anche avuto una lite telefonica con la premier danese Frederiksen in quanto si sarebbe posto in modo aggressivo e polemico nel ribadire la sia intenzione di appropriarsi della Groenlandia.

Settimana di assestamento sui massimi di periodo per il nostro FTSE-MIB ( – 0.18% e saldo 2025 a + 5.89%)

Con volumi che si mantengono sui livelli della scorsa ottava e appena sopra alla media, resta sopra quota 36mila punti con una candela che ha registrato quasi 700 punti di range. Il fatto di essere stata respinta dai 36500 punti ( 36472 il massimo) non è una sentenza definitiva visto che la lower shadow è stata nettamente maggiore della upper shadow. Certamente Milano ha sofferto rispetto agli altri listini ma è anche vero che per un listino come il nostro decisamente sbilanciato su titoli finanziari la notizia di un’altra OPS ( MPS su Mediobanca) ha chiaramente significato fermarsi un attimo a riflettere. Ricordiamo che da sempre Mediobanca era considerata il “salotto buono” della finanza italiana ed ora che una banca salvata dallo Stato si presenta per l’acquisto di certo comporterà tutta una serie di bilanciamenti all’interno del mondo finanziario. Del resto da tempo Caltagirone e la famiglia Del Vecchio cercavano un modo per arrivare al “Leone di Trieste” ossia Generali e ne stavano ampliando il loro pacchetto azionario. Ora la mossa con MPS potrebbero riuscire a scardinare l’ostinata resistenza di Donnet e ridisegnare l’intero panorama finanziario. Ricordiamo che la mossa di Unicredit su BPM era stata accolta non bene, vedremo alla luce di questi nuovi fatti come si evolverà la situazione. Restano inalterati i livelli, prima resistenza 36500 e primo supporto 35500

Se Milano annaspa il DAX ( + 2.35% e saldo 2025 a + 7.46%) vola e registra nuovi massimi storici anche questa ottava oltre che a fregiarsi di miglior indice 2025.

Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo possiamo dire che rispetto alla candela precedente abbiamo un piccola upper Shadow e che i volumi sono calati appena sotto alla media, ma sostanzialmente è stata un’altra grande candela di forza. Guardando il grafico settimanale vediamo come a seguito del breakout della resistenza dinamica della prima ottava di dicembre, sia poi seguito il piu classico dei pullback sulla stessa e che confermata come supporto dinamico si sia poi ripartiti al rialzo. Ben sappiamo come la situazione in Germania non sia delle migliori ma dal punto di vista grafico c’è ben poco da dire. Abbiamo detto poco fa che Milano è sovrappesata di titoli bancari e finanziari, allo stesso modo il DAX è sovrappesato sui titoli industriali ed automobilistici e cosi le parole di Trump a proposito del Green Deal ( lasciate comprare alla gente l’auto che vuole) potrebbe aver portato un grosso aiuto alle case automobilistiche tedesche. Difficile in questa situazione dare dei livelli, primo supporto i 20500 precedente massimo storico, mentre come resistenza potremmo indicare il massimo storico a 21520.

Buona la settimana a Wall Street, corta per la chiusura di lunedì ma ciò nonostante non banale.

Il Dow Jones ( + 2.15% e saldo 2025 a + 4.42%) si riporta all’interno del ripido canale rialzista ed al test della resistenza dinamica ed è stato il miglior listino di settimana a Wall Street ed è anche il miglior listino per l’anno in corso. Nonostante la seduta in meno ha anche registrato volumi in media e ciò indica che gli acquisti sono stati importanti. Ora si trova ad un livello importante, ossia o trova la forza di passare oltre i 44800 / 45mila punti oppure è probabile che verrà respinto nuovamente al di sotto del canale rialzista. Ricordiamo che il massimo storico è a 45073 punti di inizio dicembre 24 e che pertanto il breakout della resistenza dinamica significherebbe quasi automaticamente andare a registrare un nuovo massimo. Positiva anche la settimana del Nasdaq ( + 1.55% e saldo 2025 a + 3.63%) che aveva anche aperto in gap up senza però poi riuscire a scappare via. In realtà dopo aver chiuso il gap ed essere ripartito al rialzo si è poi fermato prima di ritestare quota 22mila punti, massimo settimanale a 21945 punti, e poi chiusura a 21774 con le due shadow equivalenti. Questo potrebbe essere un primo campanello di allarme e certamente le parole di Dimon a Davos hanno avuto il loro peso. I volumi del resto ci raccontano di una maggiore cautela degli investitori sul listino tecnologico rispetto a quello della old economy. Primo supporto la rialzista che sarà a 20340 punti mentre come resistenza prendiamo come riferimento il numero tondo dei 22mila punti. S&P500 ( + 1.74% e saldo 2025 a + 3.73%) ci regala un nuovo massimo storico in questa settimana a 6128 punti ed anche la migliore chiusura di sempre a 6101 punti con volumi appena sotto alla media ( ma ricordiamo la chiusura di lunedì). La resistenza dei 6mila punti diventa ora il primo livello di supporto mentre la prima resistenza……non c’è ! Avranno ragione i molti analisti che affermano che Wall Street è oramai troppo cara e che serve un ridimensionamento ? Oppure le aziende dimostreranno che tirano ancora fuori utili tali da giustificare questi prezzi ed anzi una ulteriore progressione degli stessi ? Nella prossima settimana rilasceranno i dati trimestrali alcune big come Microsoft, Apple, Tesla, per cui si capirà se Wall Street avrà ancora benzina per salire !

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