C’eravamo tanto amati……

Era la settimana della BCE ma era soprattutto la settimana della telefonata tra i presidenti di Cina ed USA, che seppur con annunci dai toni decisamente diversi tra loro , avevano riportato al Mercato la fiducia che un possibile accordo tra le porti fosse possibile, o almeno la buona volontà tra le parti di sedersi ad un tavolo per cercare di capire se ci fosse una possibilità di accordo. Ma gli stracci volati tra Trump ed Elon Musk nella serata italiana di giovedì a colpi di messaggi lanciati sui propri personali social hanno ovviamente calamitato l’attenzione di tutti. Cercando di sintetizzare al massimo Musk dopo aver lasciato l’incarico che Trump gli aveva conferito per ridurre drasticamente le spese federali, compito assolto con i complimenti del presidente, si è poi scagliato contro il big beautiful bill, il maxi provvedimento fiscale voluto dal presidente americano. Il disegno di legge estende i tagli fiscali di Trump del 2017 e include nuove spese per la sicurezza delle frontiere e l’esercito. I repubblicani miravano a compensare questi costi con tagli a programmi come Medicaid, buoni pasto e crediti d’imposta per l’energia verde. Le proiezioni del Congressional Budget Office e di analisti indipendenti indicano che il disegno di legge aggiungerebbe tra i 2,3 e i 5 trilioni di dollari al deficit nei prossimi 10 anni. Le parole di Musk sono chiare : «Mi dispiace, ma non ne posso più. Questa imponente, scandalosa e infarcita di soldi, proposta di legge del Congresso sulla spesa pubblica, è un abominio disgustoso. Vergogna a chi l’ha votato: sapete di aver sbagliato. Lo sapete.

Aumenterà enormemente il già gigantesco deficit di bilancio a 2,5 trilioni di dollari (!!!) e graverà sui cittadini americani con un debito schiacciante e insostenibile».

Possiamo immaginare lo stato d’animo di Musk, si deve essere sentito come una lametta da barba usa e getta ! Usato per tagliare le spese e poi buttato via, ma oltre al danno la beffa. Lo stesso Musk avrebbe cercato di fare pressioni sul presidente della Camera USA per salvare dal BBB almeno i crediti di imposta per i veicoli elettrici, ma non avendo ottenuto nulla avrebbe sbottato. Trump non si è fatto pregare e sul suo social ha scritto : «Elon e io avevamo un ottimo rapporto. Non so se sarà più così. Sapeva ogni dettaglio di questo disegno di legge. Lo conosceva meglio di quasi chiunque altro e non aveva mai avuto problemi fino a subito dopo la sua partenza. Sono molto deluso da Elon. L’ho aiutato molto” ma Musk ha immediatamente replicato su X con : «Falso, questa legge non mi è stata mostrata nemmeno una volta ed è stata approvata nel cuore della notte così velocemente che quasi nessuno al Congresso ha potuto leggerla!». Il battibecco è proseguito sui social in tempo reale degenerando sempre più, con il presidente che ritiene di dover cancellare tutti i contratti federali con le aziende di Musk e questi che prima gli rinfaccia il suo grande aiuto economico alla campagna elettorale, poi di voler creare un proprio partito ed infine dicendo che Trump è inserito nei file secretati di Epstein.

A quel punto i due litiganti devono essere stati allontanati dai propri collaboratori dalle rispettive tastiere, ma il danno era oramai fatto. Vedremo se e come lo strappo verrà in qualche modo rattoppato ( difficile si possa andare oltre una toppa), ma ricordiamo anche come tra i due durante il primo mandato presidenziale di Trump non corresse buon sangue e di come poi invece le parti si siano trovate a tubare come due piccioncini. Probabilmente Trump è stato abile a circuire Musk che è caduto nella rete ammaliatrice e si è reso protagonista sia tramite soldi che tramite il social X ad appoggiare la candidatura di Trump, magari in cambio di qualche contratto federale, ma che con la via intrapresa da Trump di tornare ai combustibili fossili ed affossare l’EV e le energie alternative in generale ha certamente remato contro gli interessi di Musk.

Candela decisamente migliore questa settimana per Milano ( + 1.28% e saldo 2025 a + 18.77%)

Dopo una apertura sotto i 40mila punti ed un minimo a 39626 punti ha poi invertito la rotta salendo un migliaio di punti, segnando un massimo a 40650 punti ed una chiusura a 40601 punti. Torna a premere sui massimi di periodo della settimana pre dividend day ma i volumi decisamente in calo devono farci tenere alta l’attenzione. la BCE ha tagliato e dovrebbe essere oramai arrivata al capolinea dei tagli, i titoli bancari hanno in buona sostanza festeggiato l’evento ( intesa sopra i 5 euro) ma le incognite restano molte e tutte sul tavolo, per cui si viaggia a vista. Primo supporto i psicologici 40mila e a seguire area 38870 mentre se si superano i 40700 punti Milano potrebbe allungare ancora. Da segnalare che Goldman Sachs promuove i BTP e vede tre ragioni per essere costruttivi sul debito italiano e per la prima volta in oltre 20 anni lo spread italia francia è diventato negativo , almeno sulle scadenze brevi

Nuovo massimo storico per il DAX a 24479 punti e nuova chiusura maggiore di sempre a 24304 punti ( + 1.27% e saldo 2025 a + 22.08%)

…anche qui con una candela decisamente migliore rispetto a quella della scorsa ottava. si conferma anche sul DAX la tendenza dei volumi in diminuzione ma l’impostazione è decisamente migliore rispetto a Milano. Primo supporto la rialzista a 23285 mentre nessuna resistenza ostacola l’eventuale ulteriore salita. E dire che in settimana non è che siano uscite notizie positive in Germania…… Il clima di fiducia nell’industria automobilistica è tornato a scendere, alla volkswagen 20mila dipendenti hanno firmato l’uscita volontaria, il surplus commerciale è calato a 14.6 miliardi dal precedente 21.3 miliardi e la bundesbank ha dichiarato che con i dazi americani la recessione durerà almeno altri due anni. Insomma ben poco da festeggiare, eppure il DAX continua a macinare massimi storici. Probabilmente si guarda al pacchetto di agevolazioni fiscali da 46 miliardi che il governo Merz intende approvare entro l’estate.

Candela positiva anche per lo stoxx50

ma in sostanza abbiamo la stessa configurazione di Milano, con un livello di resistenza a circa un centinaio di punti sotto la resistenza che tra febbraio e marzo aveva bloccato la salita. Ora complici i volumi in calo è possibile che si debba fare maggiore attenzione a sud che a nord ed il primo supporto per la prossima ottava sono i 5128 punti della rialzista, mentre la resistenza resta sempre quella dei 5522 punti.

Oltre al braccio di ferro con Musk, questa settimana il presidente americano , complice il nuovo taglio dei tassi della BCE, ha ripreso quello con il presidente della FED Powell.

“Troppo tardi ( il nomignolo dato da Trump a Powell) alla FED è un disastro, la BCE ha tagliato ancora noi no. nonostante ciò il nostro paese sta andando alla grande” suggerendo poi alla FED di tagliare un intero punto. Powell ovviamente non ha raccolto la sfida ma ha parlato la Kugler dicendo che l’attenzione della FED è rivolta all’inflazione e non tanto al rallentamento della crescita economica e questo perchè le politiche tariffarie potrebbero esercitare una nuova pressione sui prezzi. 

Trump annuncia l’incontro a Londra il prossimo 9 giugno tra la delegazione USA e quella cinese, in riferimento alla disputa commerciale, aggiungendo che l’incontro dovrebbe andare molto bene !

Wall Street ha tutto sommato tenuto botta alla querelle tra Trump ed il suo ex consigliere ed ha registrato incrementi superiori a quelli delle piazze europee, tranne che per il Dow jones. Quest’ultimo è tornato positivo per l’anno in corso  ( + 1.16% e saldo 2025 a + 0.51%) ma pare faticare più degli altri a riprendere slancio. Primo supporto i 41020 della rialzista mentre la prima resistenza saranno i 43mila punti. Decisamente meglio il Nasdaq ( + 1.97% e saldo 2025 a + 3.57%) che ritesta il supporto della rialzista e quindi allunga portandosi ben sopra i massimi delle ultime candele e mettendo nel mirino il massimo storico dei 22220 punti. Primo supporto i 21204 punti della rialzista. Menzione speciale per S&P500 ( + 1.50% e saldo 2025 a + 2.02% che è l’unico listino di settimana a registrare un incremento di volumi e che si è riportato a quota 6mila punti, mettendo anche qui nel mirino i massimi storici a 6147 punti. Primo supporto i 5767 punti e a seguire chiusura gap a 5720 e quindi la rialzista che per la prossima ottava transiterà a 5666 punti.

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