Dritto alla meta

Prosegue senza soste la frenetica attività del presidente americano che alla fine è riuscito a far passare e quindi a firmare la legge del ” One Big Beatiful Bill Act “, che a suo avviso è «Il più grande taglio alla spesa pubblica – di 1,7 trilioni di dollari, eppure non ve ne accorgete nemmeno. È solo spreco, frode e abuso». Dello stesso avviso non sono in realtà in molti e sotto diversi aspetti e punti di vista. Ad esempio Il progetto REPEAT (https://zenodo.org/records/15801701) ha appena completato l’analisi degli impatti sul settore energetico e sulle emissioni degli Stati Uniti del «One Big Beautiful Bill» approvato da Senato e Camera. Jesse D. Jenkins [Macro-energy systems engineering] riporta i punti fondamentali:
Le emissioni di gas serra degli Stati Uniti aumenterebbero di circa 190 milioni di tonnellate metriche all’anno nel 2030 e di 470 milioni di tonnellate nel 2035;
Le famiglie e le imprese statunitensi spenderanno annualmente 28 miliardi di dollari in più per l’energia nel 2030 e 52 miliardi di dollari in più nel 2035;
La famiglia media statunitense pagherà ~165 dollari in più all’anno per le bollette energetiche nel 2030 e oltre 280 dollari all’anno nel 2035;
Gli investimenti di capitale nella fornitura di energia elettrica e nella produzione di combustibili puliti negli Stati Uniti diminuiscono di mezzo trilione di dollari fino al 2035;
Riduce le aggiunte di nuova capacità solare di ~29 gigawatt e di capacità eolica di ~43 gigawatt entro il 2030, e di ~140 GW e ~160 GW nel 2035.
Il più antico gruppo bancario svizzero, Banca Lombard Odier di Ginevra, ha scritto che ” la legislazione prevede l’estensione delle agevolazioni fiscali, drastici tagli alla spesa sociale e un aumento del disavanzo statunitense di 4mila miliardi di dollari in 10 anni. Con scarsi benefici macroeconomici e un peggioramento delle prospettive fiscali, facciamo fatica a trovare qualcosa di bello in questa Legge. La Legge abbina importanti agevolazioni fiscali rivolte soprattutto alle famiglie più ricche, a forti tagli al programma Medicaid, ai buoni alimentari e ai prestiti studenteschi. I proventi derivanti dai dazi doganali attenueranno in parte l’impatto sul debito pubblico ma prevediamo comunque che il debito detenuto dal pubblico raggiunga il 119% del PIL entro il 2034. Nonostante la sua portata il pacchetto offre uno stimolo macroeconomico limitato, per questo manteniamo invariate le previsioni di crescita e inflazione negli USA.”
Sarà anche per questo che Trump ha dichiarato che ha firmato 12 lettere per paesi partner commerciali con offerte “prendere o lasciare”, non ha specificato quali ma ipotizziamo che un destinatario possa essere la corea del sud vista la seduta negativa di venerdi, cosi come pare non voglia trovare un accordo con l’europa proprio per cercare di trarne il massimo vantaggio economico, possibilmente per trovare coperture al suo BBB.
Anche la Cina vuole evitare lo scontro e i funzionari americani hanno informato Pechino che stanno revocando una serie di misure commerciali restrittive, ha dichiarato venerdì un portavoce del ministero. La dichiarazione di venerdì è stata una risposta ai recenti resoconti dei media, secondo i quali alcune aziende avrebbero ricevuto da Washington l’avviso di riprendere le esportazioni di software per la progettazione di chip, etano e motori aeronautici verso la Cina, secondo il sito web del ministero.
Elon Musk, che per primo si era scagliato contro l’allora disegno di Legge portandolo all’attenzione di tutti inimicandosi il presidente, è ora deciso a creare un partito , ” America Party” con un semplice obiettivo : quello di concentrarsi solo su 2 o 3 seggi del Senato e su 8 o 10 distretti della Camera.
Considerati i margini legislativi estremamente ridotti, questo sarebbe sufficiente per fungere da voto decisivo sulle leggi controverse, garantendo che esse servano la vera volontà del popolo».

Settimana di assestamento per Milano ( – 0.30% e saldo 2025 a + 15.90%)

con una candela a corto range e volumi in calo, in ogni caso rimasta nella parte alta della candela verde della scorsa ottava. Fino a quando si rimane sopra i 39500 punti nessun problema particolare, quelli verrebbero con la perdita dei 38600, e possibile flirt con quota 40mila che se superata potrebbe ridare slancio verso i massimi di periodo in area 40700 punti e possibilmente oltre.

Situazione similare sul DAX ( – 1.02% e saldo 2025 a + 19.48%)

come Milano ha aperto in gap up per poi scendere a chiuderlo e spingendosi oltre, anche se la rialzista è rimasta a distanza. Supporto dinamico che per la prossima settimana transita a 23405 punti mentre il ritorno oltre i 24mila punti potrebbe portare con elevata probabilità ad un nuovo massimo storico oltre i 24470 punti.

Questa settimana l’indice delle blue chips europee è in assoluta sintonia con quanto visto a Milano e sul DAX

lo Stoxx50 ( – 0.69% e saldo 2025 a + 8.02%) ha disegnato una candela fotocopia, apertura in gap up, chiusura ma range corto e nella parte alta della candela precedente, il tutto con volumi bassi ed in calo. Primo supporto area 5190 e prima resistenza area 5340 punti

In settimana l’attivo presidente americano ha trovato il tempo di scrivere una lettera al governatore della FED Jerome Powell per chiedere pubblicamente il taglio dei tassi di un punto ( 100 bp) e questo ovviamente per ridurre il costo del debito americano, che alla luce della nuova legge appena approvata è destinato a crescere a dismisura.

Da parte sua la FED tramite Bostic ha spiegato la necessità di utilizzare la politica wait and see sulla politica monetaria in quanto non è ancora pienamente prezzato il costo dei dazi sull’inflazione e che nonostante il mercato del lavoro non si stia deteriorando ( ADP sotto attese NFP sopra attese ) ci sono segnali di raffreddamento. Ma la FED sta anche facendo un lavoro di supporto al dollaro, in quanto l’attuale deprezzamento del biglietto verde si accentuerebbe con un cambio della politica monetaria, con ripercussioni su tutto il sistema monetario internazionale. Alla BCE hanno fatto sapere che fino a 1.20 non ci sono problemi, poi però andrebbero prese prese contromisure. In tutto questo Trump rimane indifferente, mai nessuna delle precedenti amministrazioni aveva esitato a difendere il dollaro affermando che un dollaro forte è negli interessi degli USA. Dollaro che invece al momento pare del tutto snobbato dall’amministrazione USA, anche se è molto probabile che tale indebolimento sia parte del disegno strategico con l’ispiratore di questo “nuovo disordine internazionale” che risulta essere Stephen Miran, capo del Council of Economic Advisers.
Anche questa settimana, nonostante corta per la festività del 4 luglio, a Wall Street nuovi massimi storici e anche questa settimana alla festa manca il Dow Jones ( + 2.30% e saldo 2025 a + 5.37%)che però è stato il miglior listino di settimana. Apertura in gap up, chiusura e ripartenza e bella candela a proseguire di slancio quanto già fatto la scorsa ottava. Tornato in prossimità di area 45mila punti, i massimi di febbraio, massimo a 44885 e chiusura a 44828. Volumi ovviamente bassi per via della chiusura anticipata di giovedì e la chiusura totale di venerdì. Vedremo nella prossima ottava se proseguirà lo slancio ora che la Legge di trump è stata firmata o se ci sarà un sell on news. La resistenza dinamica è a 46285 ma sarebbe massimo storico, pertanto dobbiamo guardare prima ai livelli statici di 44960 e 45070. Primissimo supporto area 43mila punti. Anche il Nasdaq ( + 1.47% e saldo 2025 a + 8.83%) ha aperto l’ottava in gap up, lo ha chiuso ed è ripartito per segnare a 22896 punti il nuovo massimo storico, chiudendo poi a 22866 punti. Primo supporto area 22200 punti. Nulla di diverso anche per S&P500 ( + 1.72% e saldo 2025 a + 6.76%) con gap up chiusura e ripartenza , nuovo massimo storico a 6284 e chiusura a 6279. Primo supporto area 6150 punti.

Nel suo discorso alla Casa Bianca per le celebrazioni del 4 luglio Trump ha dichiarato che “il mercato azionario e del lavoro sono sui massimi e noi ce li manterremo.”

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